Scrittori

La Nudità dell'Essere

 

NUDITÀ DELL’ESSERE

 


 

Nota dell’Autrice

 

Perseverando scientemente nell'amore per la verità, provo a meritare la fiducia della vita, con gratitudine, producendo contributo di pensiero critico e, nel contempo, costruttivo, persuasa che non la scienza, da sola, ma congiunta con la carità, e innestate di poesia e sano pensiero, nobilitino l’uomo e la società, edificandoli. È inesaudibile e senza tempo il bisogno umano di conoscenza, eguagliabile solo al bisogno infinito d’amore, e la ricerca, il voler capire, proprio della natura umana, non lascia mai l’uomo indifferente, soprattutto nel diletto dell’indagine. 

Il testo muove dall'incanto della poesia e, lungo la narrazione, sfocia nella filosofia politica, nell'ambizione, non esaustiva, di amalgamare la naturale ricerca umana, mettersi a servizio della comprensione dell’altro, fondendo spiritualità, tematiche sociali, giustizia, etica, comunicazione, mai dimentichi che è la Poesia, provvida di grazia, fonte di pensiero divenente.   

M’interrogo, racconto di me, vestendo i panni di ogni creatura che, similmente, pone le stesse questioni alla vita che vive. Dispiego le vele partendo da un piccolo ruscello, e in esso identifico il divenire dell’esistenza: espongo analogie e sillogismi applicando l’arte di far partorire la mente scoprendomi ignorante, persuasa che l’intelligenza scopre e abita la nudità dell’essere persona. Esploro, attraverso la vita reale, gli abiti da indossare, abiti che non coprono la nudità ma ne rafforzano esistenza e carattere: le virtù umane a servizio del prossimo. La nudità dell’essere, attraverso il pensiero, entra nel grande emporio dei valori umani dimenticati e li richiama a vita, ad abiti di cui rivestire l’umanità impoverita, resasi fragile, assai vulnerabile, disabitata da sé. E lo fa attraverso l’incanto della ricerca nell'altro, fragore di coscienza che inquieta. Non possiamo rimanere indifferenti, la vita si nutre e mai di niente, e parlare all'uomo, portarlo a riflettere, è dato che valorizza pienamente la sua nudità.

  

Presentazione e recensioni

 Poesia, filosofia, pensiero sociale: linee guida del successo alla presentazione del libro Nudità dell’Essere di Maria Francesca Carnea

Nella splendida Sala Capitolo del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo, si è svolta il 27 aprile u.s., la presentazione del saggio Nudità dell’Essere della scrittrice e filosofa Maria Francesca Carnea. L’evento è stato moderato dal giornalista Daniele Imperiale, consigliere regionale dell’Ordine, e ha visto relatori, oltre all'autrice, Maria Francesca Carnea, docente di Comunicazione e Spiritualità, coordinatrice del Corso in Scienza politica e Spiritualità, presso l'Anselmianum; il Rev. P. Gregory Gresko, O.S.B., Segretario Generale dell’Abate Primate e docente di teologia dell'Anselmianum; Lucio D’Ubaldo, direttore de “Il Domani d’Italia” e già Senatore della Repubblica italiana.


L’incontro ha avuto inizio con il saluto del moderatore, Daniele Imperiale, che ha introdotto alla profondità e complessità del tema dell’opera, concentrata, dice, sull'essere umano, sul riverbero sociale, sul dato del linguaggio della scrittura e del pensiero narrato, oggi non molto in voga nella società e necessariamente da alimentare.

 Ha fatto seguito l’intervento dell’Autrice che, non senza emozione, ha tracciato le linee del suo saggio, fornendo spunti di approfondimento sulla natura dell’uomo, nelle tre articolate sezioni del testo: L’ascensione, la salita, il viaggio tra poesia, filosofia, pensiero sociale, li credo indissolubilmente congiunti. Ecco quindi l'anabasi, parola che affascina: pensare ad una spedizione che dalla costa -crosta dell’uomo- si inoltra nell'entroterra - nelle viscere dell’anima -, ci porta nel cuore sentimenti di avventura, la curiosità dell’esplorazione: davanti agli occhi abbiamo ‘paesaggi’ mai visti: i valori umani, la persona. Ci troviamo in un luogo privilegiato, il pensiero e, accanto ai privilegi, deve esserci sempre la responsabilità. La mia persuasione parte da un dato: non la scienza, da sola, ma congiunta con la carità, e innestate di poesia e sano pensiero, nobilitano l’uomo e la società, edificandoli. La poesia, quindi come fonte nativa di ogni pensiero pensato”. Introduce così il viaggio nel testo rendendosi testimone in prima persona, facendo tesoro della radice di provenienza, narrando in un percorso di vita semplice, il desiderio di ricerca, di capire per provare a dare un senso di costrutto ad una vita che rifiuta di rimanere anonima, consapevole che non siamo anime anonime, ma degne di carità cristiana. Afferma: L’assenza del pensiero, l’assenza del dato spirituale, di cui la società moderna si è resa povera ha sollecitato questo desiderio, impulso alla riflessione per superare il dilagante pensiero relativista, nella volontà di riportare la persona al centro della riflessione e dell’impegno umano. È un bisogno del tempo attuale, socio-politico: trovarsi, riscoprirsi per costruire sano dialogo e relazione umana, che sia solida, non liquida. Le parole hanno un significato, come la vita, e non si può sfuggire alla riflessione, e con essa rinnovare consapevole forza umana di pensiero che sappia vestirsi di sapiente luce di intelletto. Ammonisce: delle questioni sociali, di politica, di etica, l’uomo non può astrarsi, avendo la capacità di non ignorare la nudità del suo essere. Conclude: L’ambizione più sana della persona nella società, è mantenere un realismo che non si rassegna e rimane aperto alla speranza, poiché è necessario invertire il nefasto intendere del tempo attuale secondo il quale: scopo più perseguito è quello del potere. Occorre mutare questo insalubre intendere e restituire priorità all'amore solidalealla carità intellettuale. Ecco che, quando vogliono dare contributi alla società, i Filosofi pensano, spogliandosi di ogni cosa e, appunto, nella Nudità dell’Essere viene fuori il contenuto: l’umanità.

L’intervento del Rev. P. Gregory Gresko, O.S.B., cogliendo la profondità poetica e l’evoluzione, in  narrazione filosofica, teologica, sociale, di cui è intriso il saggio che ha definito “La Comunione Perfetta: Poesia dalla Sorgente”, ha concentrato il suo apprezzato intervento sulle virtù: “Quando l'essere umano considera attentamente l’altro, tenendo in considerazione il bene dell'altro in modo tale che l'azione sia condotta per il bene comune, la vita diventa poetica e riflette il disegno di Dio. In questo modo, l'uomo viene a scoprire la sua vita piena di acqua sorgiva dalla Sorgente, che come cristiani conosciamo intimamente come il fluire amorevole della Misericordia che scaturisce dal Cuore trafitto di Gesù sulla Croce (cfr. Giovanni 19,34).  Quando i nostri cuori sono aperti a questa fonte soprannaturale di grazia, noi diventiamo fonti della Sorgente per permettere alla giustizia amorevole di Dio di fluire dai nostri cuori nel nostro mondo circostante. Nella sua profonda serie di riflessioni antropologiche filosofiche e teologiche, la Professoressa Carnea rivela che la vera giustizia non può essere separata dall'amore, né l'amore può essere separato dalle azioni di giustizia vissute nella nostra vita quotidiana. Gli esseri umani devono mantenere in considerazione la centralità della persona come telos delle nostre azioni, in modo da realizzare la comunione con l'altro e arrivare insieme a ciò che è autenticamente il bene comune, portando alla perfetta comunione con Dio attraverso la comunione con gli altri. L'essere umano scopre il bene autenticamente comune solo attraverso il dono di sé, che è portato nella nostra esistenza umana condivisa attraverso il sacrificio attivo (sacer facere, rendere sacro, cfr. p. 240).

 Sulla praticità e sollecitazioni che suscita il saggio si è concentrato l’intervento di Lucio D’Ubaldoquesto testo, dice, mi ha sorpreso perché pensavo si trattasse solo di argomento di trascendenza. Mi sono sbagliato, e sorpreso perché, invece, ho trovato un approccio realistico sul dato sociale, che spazia su più angolature, e l’autrice batte molto, e non è sempre tenera, anche sul dato politico. Il mio invito è che possa, e su un aspetto che mi ha colpito, in particolare, poter produrre ulteriore approfondimento: il suggestivo argomento “Memoria, Intelletto, Volontà”, di cui già tratta, sollecitata dal pensiero della Senese, su cui ha pubblicato Libertà e Politica in S. Caterina da Siena, testo in cui ci ricorda, e ricorda ai politici, i peccati in cui si cade, e che è necessario superare: evitare la contesa, rimandare la decisione, tollerare il male. Superare questo sonno della negligenza, come lo chiama la mantellata, e mantenerne memoria, con l’attenzione dell’intelletto, e della volontà, è entrare veramente in un dato realistico, un’analisi che chiede approfondimento e tutta l’attenzione del tempo attuale.

 A conclusione, l’autrice si è intrattenuta con quanti hanno lietamente condiviso l’evento, approfondendo concetti narrati nell'opera. Si procede con un percorso filosofico, comunicativo, politico, di spiritualità che scaturisce in corsi a tema organizzati presso l'Anselmianum.

 

 La nudità dell’essere e la forza della speranza

 Intervista a Maria Francesca Carnea,

 a cura di Antonio Gaspari, Direttore di Frammenti di Pace


L’essere umano forte della sua fragilità, ricoperto nella sua nudità dagli abiti della conoscenza e dell’amore. Questo il fondamento del libro Nudità dell’essere, scritto da Maria Francesca Carnea e pubblicato da “Il Testo Editor”: un’opera che sceglie la poesia come via di narrazione, accompagna il bisogno umano di conoscenza e l’infinita ricerca d’amore per mettersi a servizio della comprensione dell’altro. Il libro indaga nei campi della teologia, della filosofia, delle tematiche sociali, della giustizia, dell’etica e della comunicazione, alla ricerca del senso della vita. Attraverso il pensiero, l’autrice prova ad entrare nel grande emporio delle virtù per trovare gli “abiti” di cui rivestire l’umanità.

Maria Francesca Carnea è scrittrice, consulente di strategie di Comunicazione, docente di Sociologia e spiritualità della comunicazione politica presso il Pontificio Ateneo S. Anselmo di Roma. Ha scritto e pubblicato: Libertà e Politica in S. Caterina da Siena (2011); Cirò, Storia, Cultura, Tradizione. Tracce di noi (2011); Concetto di giustizia in S. Tommaso d’Aquino (2013).

Che rapporto c’è fra la nudità dell’essere, nella sua fragilità, e la ricerca di conoscenza, di amore, di donazione? 

 La nudità dell’essere, a mio avviso, non si incarna come fragilità, ma piuttosto come forza dell’essere in quanto tale. Nudità, quindi, come bellezza del mistero di cui è intriso l’uomo, chiamato, attraverso il pensiero, ad entrare nel grande emporio dei valori umani oggi dimenticati. Valori da richiamare in vita, abiti di cui rivestirsi e rivestire l’umanità impoveritasi, resasi – in questo senso – fragile, vulnerabile, disabitata da sé. Non credo si possa rimanere indifferenti: parlare all'uomo, portarlo a riflettere, è un dato che valorizza appieno la sua nudità, rendendolo consapevole della sua forza. La vita è una sfida continua, è ricerca del suo essere tesoro edificante, non c’è altro che valga la pena se non trovarsi e trovare, conoscersi per comprendere. Gli increduli perdono il loro valore umano mistificando, materializzando, scoraggiando. Ricercare, ambire all'impossibile possibile, è criterio di perfettibilità al quale aspirare senza tregua. In questo senso, l’umano genera amore e dono di sé, consapevolmente. È un bisogno del tempo attuale, socio-politico: trovarsi, riscoprirsi per costruire un sano dialogo e una relazione umana, che sia solida e non “liquida”. Sono persuasa che le parole hanno un significato, come la vita, si incarnano nel nostro linguaggio e definiscono la nostra coerenza. Non si può sfuggire alla riflessione, all'apice della nostra realtà umana, la nudità, in cui siamo connaturati, e con essa rinnovare una cosciente forza umana di pensiero che sappia vestirsi di luce d’intelletto. 

  Perché hai voluto scrivere un libro su un tema così complesso come il senso della vita, della ricerca, dell’amare? Che cosa ti ha ispirato? A chi vuoi che giunga il tuo messaggio? 

 Nella filosofia che chiama all'indagine e alla comprensione della vita, della verità, ho sempre riposto dedizione assoluta. Sono persuasa che siamo chiamati alla ricerca continua, alla contemplatio e comprensione umana, ed è proprio per questo che il divenire umano è attraente, un itinere di meraviglia che incanta i diversi passi del viverSi, nel mio caso sentirmi ruscello, fiume, mare. Ecco che domande impellenti hanno cominciato ad albergare nella mia mente, volevo rispondere all'umano desiderio di conoscermi per conoscere e sapere, rimanendo consapevole di non sapere, solo così avrei potuto comprendere dove andare e, soprattutto, quanto meravigliarmi. Nel libro mi rendo testimone in prima persona, facendo tesoro della mia radice, narrando un “excursus” da cui si dipana il desiderio di indagine, persuasa che non siamo anime anonime, ma degni di carità cristiana. L’assenza del pensiero nella società moderna, l’assenza del dato spirituale, hanno innescato nell'uomo l’esigenza di fermarsi, di ritrovarsi, anche come risposta alla dilagante idea relativista, per riportare la persona al centro dell’impegno umano. Attraverso questo tipo di approccio, esploro in prima persona, attraverso la vita reale, gli “abiti” da indossare, abiti che non coprono la nudità ma ne rafforzano esistenza e carattere: le virtù umane a servizio del prossimo. E con articoli e riflessioni, appronto la visione di un domani, un futuro possibile. Nasce così, in me, il desiderio convinto per l’alba di un nuovo giorno, la persuasione che può, il pensare, essere di costrutto, dare risposta ai bisogni umani, essere di edificazione per l’uomo che si nobilita nella filosofia, madre di ogni scienza. Concentro, pertanto, l’attenzione sulla persona, le questioni sociali, la politica, mai distogliendo lo sguardo, rispetto al vivere moderno, da un’elaborazione poetica che sappia essere in sintonia con il reale vissuto, motore di ogni costrutto che di cultura alta vuole volare. Il messaggio è rivolto all'uomo, alla società, alla politica, alla gioventù che chiede formazione, al mondo della comunicazione. È rivolto a quanti credono che un sogno non è utopia ma umano desiderio che innesta la vita di speranza.

 In che modo e perché la poesia può spiegare e sostenere il coraggio della nudità dell’essere? 

Sono persuasa che la poesia è fonte nativa di ogni pensiero pensato. L’importanza della poesia la si coglie nel proprio Essere, che aberra ogni apparire, ogni superficialità. Di fatto, per comprendere e apprezzare la bellezza del giorno, dell’aurora, bisogna conoscere, attraversare le profondità della notte nella luce crepuscolare della luna. E non c’è incanto più approfondito, per cuore e intelletto, di quello della poesia: ha la grande facoltà di contemplare in sé l’armonia delle parole, elaborare in verticale il pensiero, e rendersi così congrua nel trasmettere emozioni e stati d’animo in maniera evocativa e potente. È sicuramente espressione di una comunicazione complessa, legata all'emotività umana, la parte nobile, capace di sognare in purezza d’espressione le “sonate” della verità della vita, nel supporto della grazia. Di quanto desiderio la poesia si fa espressione nel ben pensare, nel ben parlare, nel ben ascoltare… una straordinaria catarsi che si traduce in rasserenamento delle passioni. Nell'indagare dell’uomo, nell'immergersi in orizzonti vergini, inesplorati, si rafforza il coraggio della nudità dell’essere e, nella profondità della poesia, si dischiude la speranza.